CHIRURGIA ORALE

La CHIRURGIA ORALE è strettamente correlata alle terapie ortodontiche. Ci sono diversi interventi chirurgici che possono essere richiesti quando si esegue un trattamento ortodontico.

I principali vengono eseguiti in ambulatorio e sono:

  • scoperture di denti inclusi
  • estrazione dei denti del giudizio
  • estrazioni di denti da latte o permanenti per recupero il recupero di spazio
  • frenulectomie laser

Gli interventi di CHIRURGIA ORTOGNATICA vengono invece svolti in ospedali pubblici o privati. Per questi interventi lo studio dr.ssa Erica Barina collabora con:

  • Estrazione denti del giudizio

    I denti del giudizio sono gli ultimi denti che dovrebbero erompere in arcata, dopo i 18 anni e per questo vengono chiamati denti del giudizio o terzi molari.

    Molto spesso però i denti del giudizio non hanno spazio sufficiente per erompere.

    Quali sono le conseguenze?

    • possono erompere parzialmente e causare infiammazione gengivale e dolore (pericoronarite dei denti del giudizio).
    • possono causare carie o problemi parodontali al dente più vicino, cioè il secondo molare.
    • possono rimanere all’interno dell’osso, e si possono disporre in vario modo a seconda dello spazio a disposizione. Qualora si posizionino contro il secondo molare possono causarne il riassorbimento radicolare, carie o problemi parodontali.

    Quando devono essere fatta l’estrazione dei denti del giudizio?

    • prima o durante la terapia ortodontica, soprattutto in terapie che richiedano di distalizzare gli elementi posteriori (ad esempio nelle II classi)
    • al termine del trattamento ortodontico per maggiore stabilità del risultato raggiunto.
    • in tutti i pazienti in cui si identifica, con la panoramica di controllo, che il dente non si trova in posizione favorevole all’eruzione. Questa indicazione preventiva è maggiormente utile in una fase precoce di sviluppo del dente, quando non si sono ancora completamente sviluppate le radici e l’estrazione può essere quindi eseguita più facilmente senza rischio di danni al nervo alveolare inferiore.

    Come viene eseguita l’estrazione dei denti del giudizio?

    L’intervento di estrazione viene eseguito in regime ambulatoriale con anestesia locale. Può essere eseguita in sedazione, con l’utilizzo cioè di farmaci o del protossido d’azoto per aiutare il paziente a rilassarsi durante l’intervento.

  • Denti inclusi

    I denti vengono definiti inclusi quando al momento della loro fisiologica eruzione non sono ancora comparsi nella cavità orale.
    Rimane quindi incluso all’interno dell’osso. In certi casi un ritardo nell’eruzione dei denti è del tutto fisiologico e non deve far preoccupare pazienti e genitori!

    In altri casi invece, quando il ritardo è molto, e soprattutto quando interessa determinati elementi dentari, è necessario eseguire un approfondimento diagnostico per capire come mai il dente non sia nella sua naturale posizione.

    Quali denti sono maggiormente colpiti?

    I canini superiori in quanto sono gli ultimi denti che erompono nell’arcata superiore e quindi nei casi di mancanza di spazio, possono rimanere inclusi nell’osso.

    Come capire che un dente è incluso?

    L’approfondimento diagnostico di elezione è la Panoramica o Ortopantomografia, un esame radiologico di base che permette di vedere dove si trova il canino e in che posizione. Qualora la Panoramica confermasse lo stato di inclusione di un elemento dentario per un’accurata diagnosi e pianificazione terapeutica è quasi sempre eseguita anche una radiografia specifica volumetrica 3D (conebeam).

    Qual è il trattamento dei denti inclusi?

    Una visita ortodontica in età precoce, intorno ai 6 anni, permette di individuare con anticipo casi in cui la mancanza di spazio potrebbe determinare l’inclusione di un dente. In questi casi può essere eseguito un trattamento intercettivo che permette di creare spazio sufficiente all’eruzione dell’elementi dentari.

    Il trattamento di un dente già chiaramente in stato di inclusione è la scopertura chirurgica del dente e la trazione del dente con delle catenelle verso l’arcata dentaria. Questo prevede l’applicazione di un apparecchio ortodontico che permette di trazionare e posizionare il dente nella sua posizione corretta.

     

     

  • Chirurgia ortognatica

    La chirurgia ortognatica o maxillo-facciale è una parte della chirurgia che si occupa in particolare delle ossa mascellari.

    La chirurgia ortognatica fa parte del trattamento ortodontico-chirurgico nei pazienti che presentano una malocclusione di origine scheletrica. In questi pazienti infatti i denti storti non possono essere semplicemente raddrizzati, ma bisogna stabilire anche dei corretti rapporti delle ossa.

    Quando viene eseguito un trattamento ortodontico-chirurgico?

    • denti superiori troppo sporgenti per mascellare avanzato o mandibola troppo piccola
    • palato stretto in soggetti adulti
    • denti inferiori in avanti per mandibola troppo grande
    • crescita eccessiva del mascellare superiore verso il basso

    Gli interventi di chirurgia ortognatica possono riguardare a seconda delle necessità il mascellare superiore e/o la mandibola. In molti casi lo squilibrio scheletrico è dovuto sia al mascellare che alla mandibola per cui l’intervento viene definito combinato cioè eseguito sia su mascellare che mandibola.

    Come viene eseguito?

    Le terapie ortodontico-chirurgiche si svolgono in tre FASI:

    • I FASE: preparazione ortodontica pre-chirurgica durante il quale con l’apparecchio i denti vengono messi al posto giusto,
    • II FASE: intervento chirurgico ospedaliero eseguito con l’apparecchio in bocca,
    • III FASE: finitura ortodontica.

    Gli interventi di chirurgia ortognatica implicano delle incisioni all’interno della bocca e non si vedono quindi all’esterno. Vengono eseguiti in regime ospedaliero con ricovero di 3- 7 giorni in anestesia generale. L’apparecchio rimane in bocca anche durante l’intervento e viene utilizzato anche nei mesi successivi per finalizzare l’occlusione.